2015/12/16

Iene, aiutateci a far riaprire le Terme di Sciacca


I saccensi, come in generale tutta le persone, tendono facilmente a dimenticare gli avvenimenti che riguardano la res publica che, per nostro comune intendere, appartiene a nessuno invece che appartenere a tutti, come dovrebbe essere. Così accade che Terme di Sciacca all’inizio di quest’anno sono state chiuse e sembra che nessuno se lo ricordi più. Un’importantissima risorsa economica del nostro territorio, in grado di fornire lavoro e ricchezza alla nostra società, per ignavia, incapacità e stoltezza di politici, amministratori e burocrati ci è stata sottratta e noi lo stiamo via via dimenticando.

Gli attuali rappresentanti del Governo regionale si dimostrano assolutamente indifferenti al problema e risulta chiaro a tutti che non vogliono ricercare una soluzione sia perché non sono interessati sia perché sono inadatti. La burocrazia regionale, che il Governo non riesce in alcun modo a gestire, svolge egregiamente il compito, che la fama le assegna, di impantanare ogni persona o mezzo che possa contribuire alla riapertura dello stabilimento termale. Noi concorriamo con l’archiviazione della pratica, responsabilità incluse, nel settore dell’oblio.

Per ricordarci della chiusura delle nostre Terme, a nome del Comitato Cittadino “Salviamo le Terme di Sciacca”, abbiamo deciso di inviare una richiesta di aiuto alla trasmissione televisiva de “Le Iene”, descrivendo loro il problema e augurandoci che possa destare il loro interesse. L’auspicio è che Le Iene possano aiutarci in qualche modo per smuovere una situazione che sembra ormai completamente bloccata, ma anche ricordare ai nostri concittadini che a Sciacca esistono le Terme, che le Terme garantiscono lavoro e benessere in altre città d’Italia e che da noi sono state chiuse per precise responsabilità politiche.
Francesco Zammuto
Camera del Lavoro di Sciacca

Pietro Mistretta
Associazione L’AltraSciacca

Per conto del
COMITATO CITTADINO “SALVIAMO LE TERME DI SCIACCA”

A seguire il testo della lettera.

Iene, aiutateci a far riaprire le Terme di Sciacca

Care Iene, siamo del Comitato “Salviamo le Terme” che si è costituito a seguito della decisione del C.d.A. della Società Terme SpA di chiudere le terme di Sciacca nel marzo del 2015.

Considerato che raccogliete e denunciate truffe e incongruenze, scippi e raggiri che ad ogni livello vengono perpetrati nel nostro paese, ci rivolgiamo a Voi con la speranza che possiate darci una mano nella battaglia, che speriamo di poter vincere, in favore della risoluzione di un problema di rilevante portata economico-occupazionale del nostro territorio.

Nella nostra Sciacca, il 6 marzo di quest’anno sono state chiuse le Terme, patrimonio naturale inestimabile che affonda le proprie radici nella storia sin dall’avvento dei Greci in Sicilia e dalla nascita dei Templi di Selinunte, le cui proprietà terapeutiche si possono facilmente conoscere attraverso una semplice ricerca in rete.

Vi risparmiamo la lunga storia che ha portato alla chiusura delle terme, che ci riserviamo di rappresentarvi qualora mostraste interesse della vicenda, ma è utile sapere che la battaglia condotta da organizzazioni sindacali, associazioni, comitati, lavoratori e istituzioni cittadine per ottenere la loro riapertura, nonostante un esposto presentato nel mese di agosto sia alla Procura di Sciacca che alla Corte dei Conti, ad oggi non ha sortito alcun risultato.

Eppure sono state tante le passerelle e le promesse di politici regionali e nazionali. Promesse che si sono sempre infrante e arrese al cospetto di una burocrazia talmente labirintica e ingarbugliata da rappresentare, alla fine, il pretesto perfetto per nascondere indifferenza, ignavia e incapacità della politica e, al contempo, per affermare la supremazia dei “burocrati”, autentici corresponsabili dello sfascio di questa nostra isola.

Quello che oggi ci è dato sapere è che, a fronte di manifestazioni di interesse a gestire le terme di Sciacca da parte di imprenditori a livello di Aeroviaggi SPA e Rocco Forte Hotel, non si può procedere ad un bando provvisorio di aggiudicazione a privati a causa della mancanza di un banale allaccio fognario lungo circa cento metri, che dovrebbe scongiurare lo scarico a mare dei reflui dell’attività termale.

Sapere e accettare che solo cento metri di rete fognaria sono la causa che impedisce ad uno stabilimento termale eccezionale per stile ed efficienza, ad alberghi e piscine di poter lavorare non può che destare sorpresa, incredulità e sconcerto sia in chi vive in paesi sviluppati sia in chi vive in paesi del terzo mondo, dove molto probabilmente sarebbe stato scavato un solco per terra per consentire il funzionamento di una risorsa così importante. Ovvio che noi, come appartenenti a un sedicente paese “occidentale”, non saremmo favorevoli a un semplice solco per terra, ma allo stesso tempo non possiamo nemmeno accettare che le terme rimangano chiuse fino a quando non sarà realizzato il progetto esecutivo del secondo modulo del piano fognario della nostra città e poi, per accelerare le procedure, procedere allo stralcio dei cento metri di fogna da realizzare. Dalle “nostre parti”, per realizzare un progetto esecutivo trascorrono anni e anni.

Care Iene, volete darci una mano?

COMITATO CITTADINO “SALVIAMO LE TERME DI SCIACCA”

2015/12/10

Proposta invio lettera a Le Iene


Cari lettori e frequentatori del blog "Terme di Sciacca, quo vadis?", pubblichiamo qui di seguito la lettera che vorremmo spedire alla redazione della nota trasmissione televisiva de "Le iene" perché si interessi alla triste vicenda delle nostre Terme.

Preghiamo le organizzazioni sindacali, le associazioni, i comitati, i lavoratori, le istituzioni cittadine che hanno intenzione di sottoscriverla di darcene comunicazione entro il prossimo 14 dicembre al seguente indirizzo e-mail: termedisciacca@gmail.com .

Grazie per la vostra collaborazione e il vostro sostegno.

Franco Zammuto
Pietro Mistretta

Lettera a Le Iene

Care Iene, siamo del comitato “Salviamo le Terme” che si è costituito a seguito della decisione del C.d.A. della Società Terme SpA di chiudere le terme di Sciacca nel marzo del 2015.

Considerato che raccogliete e denunciate incongruenze, scippi e raggiri che ad ogni livello vengono perpetrati nel nostro paese, ci rivolgiamo a Voi con la speranza che possiate darci una mano nella battaglia, che speriamo di poter vincere, in favore della risoluzione di un problema di rilevante portata economico-occupazionale del nostro territorio.

Nella nostra Sciacca, il 6 marzo di quest’anno sono state chiuse le Terme, patrimonio naturale inestimabile che affonda le proprie radici nella storia sin dall’avvento dei Greci in Sicilia e dalla nascita dei Templi di Selinunte, le cui proprietà terapeutiche si possono facilmente conoscere attraverso una semplice ricerca in rete.

Vi risparmiamo la lunga storia che ha portato alla chiusura delle terme, che ci riserviamo di rappresentarvi qualora mostraste interesse della vicenda, ma è utile sapere che la battaglia condotta da organizzazioni sindacali, associazioni, comitati, lavoratori e istituzioni cittadine per ottenere la loro riapertura, nonostante un esposto presentato nel mese di agosto sia alla Procura di Sciacca che alla Corte dei Conti, ad oggi, non ha sortito alcun risultato.

Eppure sono state tante le passerelle e le promesse di politici regionali e nazionali. Promesse che si sono sempre infrante e arrese al cospetto di una burocrazia talmente labirintica e ingarbugliata da rappresentare, alla fine, il pretesto perfetto per nascondere indifferenza, ignavia e incapacità della politica e, al contempo, per affermare la supremazia dei “burocrati”, autentici corresponsabili dello sfascio di questa nostra isola.

Quello che oggi ci è dato sapere è che, a fronte di manifestazioni di interesse a gestire le terme di Sciacca da parte di imprenditori a livello di Aeroviaggi SPA e Rocco Forte Hotel, non si può procedere ad un bando provvisorio di aggiudicazione a privati a causa della mancanza di un banale allaccio fognario lungo circa cento metri, che dovrebbe scongiurare lo scarico a mare dei reflui dell’attività termale.

Sapere e accettare che solo cento metri di rete fognaria sono la causa che impedisce ad uno stabilimento termale eccezionale per stile ed efficienza, ad alberghi e piscine di poter lavorare non può che destare sorpresa, incredulità e sconcerto sia in chi vive in paesi sviluppati sia in chi vive in paesi del terzo mondo, dove molto probabilmente sarebbe stato scavato un solco per terra per consentire il funzionamento di una risorsa così importante. Ovvio che noi, come appartenenti ad un sedicente paese “occidentale”, non saremmo favorevoli ad un semplice solco per terra, ma allo stesso tempo non possiamo nemmeno accettare che le terme rimangano chiuse fino a quando non sarà realizzato il progetto esecutivo del secondo modulo del piano fognario della nostra città e poi, per accelerare le procedure, procedere allo stralcio dei cento metri di fogna da realizzare. Dalle “nostre parti”, per realizzare un progetto esecutivo trascorrono anni e anni.

Care Iene, volete darci una mano?

In allegato l'esposto presentato alla Procura di Sciacca dalla CGIL C.d.L. nell’agosto 2015 dal quale potete ricavare i passaggi degli ultimi anni di questa assurda vicenda.

I sottoscrittori

2015/10/20

Terme, Cucchiara: «Il ritorno all’azionariato popolare è la via maestra»


20 Ottobre 2015

L’assessore Li Calzi dice che la Sicilia tornerà a puntare sul turismo termale? Sono d’accordo con lei, cominci subito col lavorare per cambiare la legge 11 del 2010, che non contempla il termalismo tra i settori strategici di sviluppo e che sancì la liquidazione delle Terme. Così oggi l’avvocato Ignazio Cucchiara, del Comitato per il ritorno all’azionariato popolare. Dunque per Cucchiara occorre reinserire nella norma il termalismo come principio di sviluppo strategico. Ma c’è anche un’altra strada possibile, quella che darebbe strada all’azionariato popolare. Fare in modo che la Regione mantenga solo il 49% della proprietà e cedere il 51% ai privati. Per Cucchiara creare un sistema di rete significherebbe anche inserire nel pacchetto lo stesso Teatro Samonà. “Non ci rendiamo neanche conto di quello che abbiamo in mano”, dice. Poi Cucchiara torna a criticare un certo atteggiamento indolente e indifferente di una parte della società saccense. “Io so già che qualcuno dirà che tanto il mondo non cambierà. Ma chi deve farlo cambiare il mondo se non noi stessi?”, si domanda. Sulle ultime iniziative di Fabrizio Di Paola, tese ad ottenere l’affitto di ramo d’azienda del Grand Hotel, dello Stabilimento curativo e degli altri impianti sin dai primi mesi del 2016, questo il commento di Cucchiara: “Quello che fa il sindaco è doveroso, ma non è sufficiente. D’accordo far ripartire il patrimonio, ma dobbiamo pensare al futuro”. L’azionariato popolare è la via maestra, conclude Cucchiara.

Fonte: rmk.it 

2015/10/18

Il sistema delle terme siciliane deve essere presto riformato


Si potranno sfruttare le risorse disponibili con la nuova programmazione 2014-20. Ne ha preso finalmente coscienza l’assessore al Turismo, Cleo Li Calzi.


18 Ottobre 2015 - Raffaella Pessina

PALERMO - Un disegno di legge che serva a riordinare e riformare il sistema delle terme in Siclia. è questo l’impegno dell’assessore regionale al Turismo Cleo Li Calzi. L’assessorato regionale al Turismo mesi ha avviato, in stretto raccordo con la rete delle città termali della Sicilia da poco formalmente costituita, un percorso finalizzato a sostenere lo sviluppo competitivo del settore.

Anche in vista delle risorse che saranno disponibili con la nuova programmazione 2014-2020, la Regione ha deciso di intervenire con una strategia di sistema che coinvolga direttamente gli undici comuni della rete delle città termali a partire da studi di settore finalizzati ad implementare una strategia che aggiunga all’offerta turistica dell’Isola, anche il segmento del benessere termale.

“Integrare con il termalismo l’offerta turistica della Sicilia - dice l’assessore Cleo Li Calzi - che oggi è qualificata da alcune eccellenze quali le città d’arte, l’archeologia, i siti Unesco, l’enogastronomia, il mare, significa potenziare e diversificare ulteriormente il brand Sicilia, tenendo conto che è sempre più diffusa la domanda di turismo del benessere che consente di aggiungere anche periodi di relax e cura alle proprie vacanze e che questa integra l’offerta di turismo relazionale che ha visto quest’anno la Sicilia guadagnare posizione nel mercato”.

L’obiettivo è anche un riordino normativo del settore attraverso un apposito disegno di legge. Le città siciliane che aderiscono alla rete delle città termali sono: Acireale, Alì Terme, Calatafimi-Segesta, Castellamare del Golfo, Geraci Siculo, Lipari, Montevago, Sclafani Bagni, Sciacca, Terme Vigliatore, Termini Imerese.

Fonte: qds.it 

2015/10/16

Cleo Li Calzi: «Occorre rilanciare il turismo termale in Sicilia»


16 Ottobre 2015

Che Cleo Li Calzi faccia sapere, attraverso il Giornale di Sicilia, di avere intenzione di rilanciare il turismo termale in Sicilia è cosa buona e giusta, e ci mancherebbe altro. Alle nostre orecchie, però, tutto questo suona quantomeno canzonatorio.

La Li Calzi, che ad inizio anno un po’ come avevano fatto tutti i suoi predecessori venne a Sciacca a dire che di lì a qualche settimana sarebbe stato pubblicato il famoso bando ad evidenza pubblica per le manifestazioni d’interesse per la gestione del patrimonio, fa sapere oggi che l’assessore Assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo in questi mesi ha avviato, in stretto raccordo con la rete delle città termali della Sicilia da poco formalmente costituita, un percorso finalizzato a sostenere lo sviluppo competitivo di un settore che, pur avendo nel passato usufruito di molte risorse, non ha mai innescato processi di sviluppo locale in grado di autosostenersi anche dal punto di vista finanziario nè ha mai creato le condizioni necessarie per la qualificazione dell’offerta turistica necessaria ed indispensabile per il posizionamento competitivo del turismo termale».

Della rete delle città termali della Sicilia ci siamo occupati nelle settimane scorse, eccependo la bizzarria della presenza di Sciacca (con le Terme chiuse per volere della Regione) in un’associazione di quel tipo. È come se un astemio facesse parte di un club di assaggiatori di vino.

Eppure Cleo Li Calzi ricorda che «le qualità terapeutiche delle acque termali che la Sicilia può vantare non hanno nulla da invidiare a quelle di altre regioni che del termalismo hanno saputo fare risorsa capace di apportare un solido sviluppo economico ai territori. A ciò – continua la Li Calzi – si aggiunga l’eccezionale contesto culturale e naturalistico in cui si inseriscono».

È per tale ragione, anche in vista delle risorse che saranno disponibili con la nuova programmazione 2014-2020, che la Regione ha ritenuto prioritario intervenire con una strategia di sistema che coinvolga direttamente gli undici comuni della rete delle città termali a partire da studi di settore finalizzati ad implementare una strategia che aggiunga all’offerta turistica dell’Isola, anche il segmento del benessere termale».

Insomma, per Cleo Li Calzi occorre integrare con il termalismo l’offerta turistica della Sicilia, anche in un’ottica di destagionalizzazione. Se non fossimo reduci da un dibattito ridicolo, verrebbe perfino voglia di credere che l’assessore stia dicendo sul serio.

Fonte: rmk.it

2015/10/15

Terme di Sciacca chiuse ma il liquidatore "salva" le olive



15 Ottobre 2015 - Franco Iacch

Raccolta delle olive al parco delle Terme di Sciacca. "Sono stati autorizzati - chiarisce il liquidatore Carlo Turriciano - non capisco il clamore". I primi a lanciare l'allarme, questa mattina, per quell'insolito movimento all'interno del parco delle Terme, sono stati alcuni ex lavoratori della struttura, chiusa dallo scorso marzo, insospettiti da quei cancelli chiusi e da quei macchinari parcheggiati all'interno del giardino. I due addetti hanno in poco tempo trasformato il parco in un'area agricola attrezzata con teli, scuotitori, casse ed un carrello per il trasporto del raccolto. "Non potevamo certo lasciarle marcire - spiega il liquidatore Carlo Turriciano - sono stato io ad incaricare il lavoratore di eseguire la raccolta delle olive all'interno del parco. Così come si fa in campagna divideremo il raccolto a metà. 50% del raccolto andrà al lavoratore che ha eseguito fisicamente l'intervento ed il restante 50% all'azienda Termale che in un secondo momento deciderà come impiegarlo (venderlo e devolvere il ricavato in beneficenza o utilizzarlo per il Grand Hotel, quando e se mai aprirà)". Le Terme di Sciacca sono chiuse dallo scorso sei marzo con deliberazione dell'Assemblea dei Soci che ha determinato il blocco di ogni attività dell'intero patrimonio. Poste in liquidazione dal 20 giugno del 2011, le Terme di Sciacca, nonostante le ricapitalizzazioni avvenute ad opera della Regione che è anche socio unico dell'intero patrimonio, hanno accumulato debiti per dieci milioni di euro, tre dei quali nei confronti di privati. L'ultima strada battuta è quello dell'affitto dei rami d'azienda agli imprenditori privati interessati. Passaggio, quest'ultimo, che potrà essere compiuto dopo un intervento a cura del gestore del servizio idrico integrato, Girgenti Acque. Dopo 50 anni, infatti, si è scoperto che le Terme di Sciacca sono sprovviste della conduttura per lo scarico fognario.

Fonte: palermo.repubblica.it

TERME, CONFERENZA DI SERVIZI SU ALLACCIO RETE FOGNARIA. SINDACO DI PAOLA CHIEDE TEMPI CELERI



15 Ottobre 2015

Il sindaco Fabrizio Di Paola ha presieduto questa mattina nel proprio ufficio una conferenza di servizi sulla questione dell’allaccio fognario alla rete pubblica delle Terme di Sciacca. All’incontro sono intervenuti dirigenti del Comune, rappresentanti delle Terme S.P.A. e di Girgenti Acque, gestore del servizio Idrico Integrato. Il sindaco Di Paola ha chiesto a tutti i soggetti interessati di accelerare i tempi evidenziando l’importanza della questione, la cui soluzione è stata posta tra le condizioni in Commissione “Bilancio” dell’Ars per l’emissione dei bandi per l’affitto temporaneo di rami d’azienda.

“Nel corso dell’incontro – dice il sindaco Di Paola – è stato confermato il ruolo chiaro delle Terme Spa e di Girgenti Acque. Le Terme si sono impegnate, così come stanno facendo, alla esecuzione dei lavori per la separazione delle acque nere da quelle sulfuree e alla realizzazione della stazione di sollevamento. Girgenti Acque a dare priorità assoluta all’intervento di realizzazione della condotta fognaria mancante nell’area termale, opera inserita nel progetto complessivo di ‘Completamento della rete fognaria e sistema di collettamento all’impianto di depurazione” già deliberato dal Cipe. Il progetto, già esecutivo, è al centro di una conferenza di servizi convocata a Palermo il prossimo 21 ottobre per l’acquisizione di tutti i pareri dei soggetti interessati. Per ulteriori decisioni, abbiamo deciso di attendere gli esiti della conferenza di servizi di Palermo e le decisioni che le autorità regionali assumeranno circa il finanziamento delle rimanenti opere che le Terme si sono impegnate a realizzare”.

Il sindaco Fabrizio Di Paola invierà il verbale con gli esiti della conferenza di servizi di oggi a Sciacca al presidente della Regione Crocetta, agli assessori regionali competenti, al dirigente dell’Ufficio Partecipate della Regione, all’Ato Idrico e al Gestore, sollecitando tempi celeri, ognuno per la propria parte.

Fonte: comune.sciacca.ag.it